Dopo quelli di Tommy, è arrivata a settembre nei Negozi Leroy Merlin la seconda linea di cuscini realizzata dalle sartorie sociali del progetto GenerAtelier. Ne parliamo con Erika Mattarella, socia della cooperativa sociale Liberitutti di Torino, fra i partner di (RI)GENERIAMO.

Com’è nata l’idea di questa seconda linea di cuscini?

L’idea di avviare una seconda linea è nata circa otto mesi fa, quando abbiamo iniziato a organizzare la produzione: tra la prototipazione, la stampa della stoffa, il taglio, il confezionamento e infine la commercializzazione. Le sartorie coinvolte sono state due: quella di Torino, Nidò, che è un progetto promosso da Liberitutti, e una di Roma, Kore, una sartoria sociale transculturale alla perfiferia est della capitale. È dalla collaborazione di queste due realtà che ha preso forma l’iniziativa dei “Cuscini (RI)GENERIAMO”, che è il nome con cui i prodotti vengono venduti.

Quali sono le principali caratteristiche dei cuscini?

I prodotti sono stati immaginati come prodotti molto semplici, interamente realizzati in cotone, anche per far sì che la produzione fosse sostenibile. I disegni, se posso dirlo bellissimi, sono stati realizzati e messi a disposizione gratuitamente da Anna Tumminello (che cura tutta la parte grafica di (RI)GENERIAMO, ndr), che cogliamo l’occasione per ringraziare nuovamente. Fra questi disegni mi fa piacere segnalare che ce n’è anche uno che raffigura proprio la chiocciolina, il simbolo di (RI)GENERIAMO.

Quali sono stati i volumi della produzione?

Contrariamente a quanto avvenuto con il progetto dei cuscini di Tommy, che erano stati commercializzati solo sulla piazza di Roma, questa volta i cuscini vengono commercializzati nei Negozi Leroy Merlin presenti in tutt’Italia. In dettaglio, sono stati prodotti e distribuiti quasi 900 cuscini, di tre fantasie diverse, in 51 Negozi Leroy Merlin, vale a dire poco meno di 20 cuscini per ogni Negozio. Si è trattato quindi di un salto importante , di una scala considerevolmente più ampia con cui ci siamo confrontati a livello di produzione. E poi c’è un altro elemento particolarmente qualificante…

Quale?

Anche qui differentemente da quanto era avvenuto con l’iniziativa dei cuscini di Tommy, abbiamo puntato sulla realizzazione di un prodotto che non è immediatamente individuabile in negozio come un prodotto dalle caratteristiche sociali. L’ho potuto verificare di persona recandomi al Negozio Leroy Merlin di Torino Giulio Cesare dove gli stessi collaboratori di Leroy Merlin, che conoscono bene e vedono con favore le attività di (RI)GENERIAMO, non si erano subito accorti che si trattava di cuscini realizzati dalle sartorie sociali di GenerAtelier. Non si tratta di una questione di packaging, ma del fatto che il prodotto è in sostanza allineato, per come si presenta, ad altri che si possono trovare in negozio: come dire, si “confonde” con gli altri. Per cui immaginiamo che, oltre che bello, sia anche sorprendente per chi lo acquista sapere, leggendo l’etichetta, che dietro c’è anche un valore sociale, che è frutto di una progettualità sociale. Il valore sociale, insomma, è sempre l’elemento che caratterizza fortemente il prodotto, ma non è su quello che stavolta puntiamo primariamente per promuoverne la vendita. Si punta invece sulla qualità del prodotto, sulla sua capacità di essere competitivo con altri. I “Cuscini (RI)GENERIAMO” rappresentano cioè una sfida ulteriore che GenerAtelier e (RI)GENERIAMO lanciano al mercato.

Posted by:rigeneriamoit

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